13 aprile 2010

De Canio: "Grande prova di maturità"


'Vincere oggi era molto importante. Affrontavamo un avversario di rango ed abbiamo dimostrato di meritare la vittoria sia nel primo tempo, condotto a senso unico, sia nella ripresa. E' pur vero che, nel secondo tempo, il Torino ha cercato la via del gol ma l'ha fatto in maniera piuttosto confusa, visto che non gli abbiamo concesso di farlo attraverso una manovra lineare. Noi, invece, abbiamo sfiorato il terzo gol in più circostanze e credo che la cronaca della partita riporti quasi esclusivamente interventi del portiere Sereni. Sono particolarmente soddisfatto della prova dei miei ragazzi, che hanno interpretato la gara con molta intelligenza ed acume tattico. Tutto ciò mi lascia ben sperare in vista del finale di campionato. Di Michele, oggi, è stato eccezionale: sta rispondendo benissimo alle mie attese, malgrado fosse giunto a Lecce dopo uno stop di circa due mesi. Il calcio di rigore concesso al Torino? Non so se sia stato ingenuo il mio calciatore a fornire all'arbitro la possibilità di valutare il suo intervento come fallo da rigore ma non credo assolutamente alla malafede dell'arbitro; di una direzione di gara, a noi può infastidire la gestione in generale ma, da questo punto di vista, ritengo che l'arbitro di oggi disponesse di un'esperienza tale da renderlo inappuntabile ai nostri occhi. Tuttavia, è stato quello il momento cruciale dell'incontro: dopo un primo tempo dominato in lungo e in largo da parte nostra, subire un gol in quel modo poteva creare qualche apprensione e, allo stesso tempo, galvanizzare una formazione avversaria incapace, fino a quel momento, di rendersi pericolosa. Durante l'intervallo, però, siamo riusciti a tranquillizzarci ed a riorganizzarci, iniziando la ripresa con il piglio giusto, convinti di poter portare a casa i tre punti.Risultato a parte, a rendermi particolarmente felice, oggi, è la prova di maturità offerta dalla mia squadra: non siamo andati scriteriatamente all'attacco, nonostante fossimo schierati con tre attaccanti, due mezze ali ed altrettanti fluidificanti. Quando una squadra raggiunge un suo equilibrio è in grado di sviluppare le due fasi con il giusto grado di razionalità, a prescindere dalle caratteristiche dei giocatori che scendono in campo. Lecce vicino alla serie A? Io faccio gli scongiuri. Battendo il Torino abbiamo superato un'altra prova, dimostrando di aver acquisito grande maturità, ma dobbiamo mantenere questo rendimento fino alla fine del campionato perchè, con 24 punti ancora a disposizione, la classifica può ancora mutare radicalmente. Sono consapevole della nostra forza, so che stiamo facendo bene e questo mi rende molto contento. Ma, con un campionato così equilibrato, se il Lecce dovesse già credere di essere vicino alla promozione, cambiando atteggiamento, potrebbe correre un grosso rischio. D'altronde, le statistiche dei vari campionati testimoniano che sono tante le squadre che, a sette/otto giornate dal termine, hanno perso un posto nei play-off o una promozione diretta per aver cantato vittoria troppo presto. Io sono comunque fiducioso nei miei ragazzi, anche alla luce della prestazione di grande personalità offerta oggi e che mi fa ben sperare per il futuro'.

Il Lecce strizza l’occhio alla A

Festa grande in casa giallorossa: la squadra di De Canio (200ª vittoria in Italia) vede sempre più vicino il traguardo.

Un Lecce perfetto per volare in Se­rie A. Davanti a 11 mila spettatori (record stagionale al Via del Mare), De Canio onora la contesa presentando una squadra pruden­te, ma spigolosa in fase offensiva e caparbia nel volersi imporre su una pericolosa con­corrente. Il tecnico materano (200ª vittoria tra i professionisti in Italia) interrompe così la serie positiva del Torino, reduce da 4 suc­cessi consecutivi, incassa la 17ª vittoria, sof­fre quanto basta nella ripresa dopo un primo tempo esemplare e, alla fine, allunga le ma­ni meritatamente su partita e promozione. Traguardo non ancora scontato, ma chi riu­scirà a negarlo ai salentini, ora a +7 sul se­condo posto e padroni del campionato?Equilibrata sin dagli albori, la partita si ac­cende intorno all’11' quando un guizzo di Ma­rilungo a sinistra sbriciola l’assetto difensivo di Colantuono. Il talento marchigiano si beve Loria e s’incunea in area: Barusso in ripiega­mento difensivo anticipa Di Michele, ma la palla carambola su uno stinco dell’ex grana­ta e si infila in rete per il vantaggio leccese. Il Toro sembra stordito dal colpo inferto dal­la capolista che controlla e riparte con acce­lerazioni improvvise. Su una di queste, ope­rata da Mesbah ancora a sinistra, Marilungo e Corvia arrivano con un attimo di ritardo al­l’appuntamento con una palla che chiede so­lo di essere appoggiata in fondo al sacco. Po­co Toro che sbaglia l’approccio al match e non si riprende. Ancora Marilungo sorpren­de la difesa granata al 35' riuscendo a piazza­re Corvia (in sospetta posizione di fuorigioco) solo davanti a Sereni. Rubin accorcia sull’at­taccante leccese e sembra toccarlo: per l’ar­bitro il contatto è da rigore e il cecchino ro­mano dal dischetto non sbaglia né la prima conclusione né la seconda ordinata da Mor­ganti che nota in area troppe presenze irre­golari prima del suo fischio. Sereni intercet­ta, ma non trattiene: ed è 2-0.Poco Toro, ancora Lecce con Marilungo sempre sugli scudi ma anche impreciso nel­l’ultimo passaggio o in conclusione. La gara, che ha poco del big match annunciato alla vi­gilia soprattutto per colpa del Torino, si apre in pieno recupero, quando, complice un’in­cursione a destra di Gasbarroni, Morganti vede un contatto tra l’esterno granata e Me­sbah e decreta il secondo rigore generoso del pomeriggio. Bianchi fa centro (47’).La ripresa ripropone lo stesso copione: par­tita in mano alla squadra salentina che spin­ge da subito con l’intenzione di chiudere la contesa. La palla buona, manco a dirlo, è an­cora sui piedi dell’ex Di Michele: conclusio­ne d’istinto sul secondo palo, ma Sereni gli nega il gol. Il Lecce tenta di sfondare senza scoprirsi, il Torino non trova l’intensità per riaprire veramente i giochi e agguantare il pari. Di Michele va vicino al gol direttamen­te dalla bandierina d’angolo.Colantuono gioca la carta Pià richiamando in panchina Gasbarroni (ineffabile); De Ca­nio innesta Baclet per recuperare brillantez­za. Ed è proprio il francesino a far gridare al gol, servito da un tacco di Di Michele, uomo ovunque tra i pugliesi (abbandonerà esau­sto). Poi deve pensarci Ferrario ad arpiona­re dalla testa di Bianchi la palla del possibi­le 2-2, mentre un minuto dopo ancora l’ex reggino ha l’occasione per il pari ma la spre­ca sparando alto senza troppa convinzione. Decisamente poco per riprendere un Lecce in volo verso la A.

6 aprile 2010

De Canio: 'Un pareggio che sa di beffa'

'L'esito della gara odierna ha, per noi, il sapore della beffa. Proprio per questo preferisco non soffermarmi sul modo in cui questo pareggio è maturato; meglio spostare il discorso sul bel calcio che la mia squadra è stata in grado di offrire, costruendo tante azioni e realizzando due gol molto belli. Poi, purtroppo, Di Michele si è fatto male ed è stato costretto a lasciare il campo.Con Defendi al suo posto, tuttavia, il Lecce ha mantenuto lo stesso assetto e, al cospetto di un avversario pericolosissimo, ha continuato ad avere il controllo della partita. Oggi, inoltre, abbiamo dimostrato di godere di una buona condizione sia fisica che mentale: purtroppo, però, tutto ciò non è stato sufficiente per ottenere i tre punti anche perchè, come si sa, il calcio è uno sport imprevedibile ed è sempre pronto a riservarti delle sorprese. Molto spesso i risultati sono frutto di tantissimi episodi che a volte ti sono favorevoli, altre volte no. Speriamo che, già dalla prossima partita, avremo più fortuna; oggi ci conviene solo soffermarci sul fatto che abbiamo disputato una buona partita ed ottenuto un buon punto su un campo difficile. Diciamo, quindi, che va bene così. Si potrebbe anche dire che non mi ritengo pienamente soddisfatto dalla gestione di gara; ma sono ancora troppo condizionato da quanto successo in campo per poter affrontare questo argomento con la necessaria serenità e, pertanto, in questo momento preferisco non aggiungere altro anche per non espormi al rischio di una squalifica. Limitiamoci a pensare alla prestazione di grande personalità offerta dalla mia squadra che legittima la posizione di classifica che abbiamo. Il mio compito resta quello di far giocare nel migliore dei modi i miei ragazzi e sono convinto che, se continuiamo ad esprimerci così, in questo finale di stagione non dovremmo incontrare particolari problemi'.

De Canio ad un passo dalla 200° vittoria

Luigi De Canio è ad un solo passo dal conseguire la 200° vittoria ufficiale della propria carriera professionistica in Italia. Il primo degli attuali 199 successi - collezionati alla guida di Savoia, Siena, Carpi, Lucchese, Pescara, Udinese, Napoli, Reggina, Genoa e Lecce - risale al 6 marzo 1994 (Bisceglie - Savoia 0-1 in serie C-2). A completare il bilancio delle attuali 530 panchine ufficiali in Italia troviamo 163 pareggi e 168 sconfitte. Le vittorie sono così ripartite: 47 in serie A, 73 in serie B, 27 in serie C-1, 19 in serie C-2, 10 in Coppa Italia, 7 in Coppa Italia di C, 12 nelle eurocoppe e 4 tra play-off di C-1 e C-2 e spareggio salvezza in serie A.
Fonte Football Data

De Canio: 'Abbiamo vinto giocando con grande accortezza'

'Sapevo benissimo che non sarebbe stato semplice superare il Gallipoli, squadra di cui ho grande considerazione, composta da bravi giocatori, alcuni dei quali molto esperti. La loro posizione di classifica è determinata anche dalla situazione societaria; malgrado tutto, però, avevano dimostrato il loro valore sia contro il Brescia, perdendo immeritatamente, sia battendo con merito la Triestina. Per questo avevo messo in guardia i miei ragazzi in settimana. In questa fase di campionato, i punti sono importanti per tutti e nessuno ci sta a perdere; pertanto, al di là del campanilismo, oggi i punti servivano per la classifica. Avevo chiesto ai miei ragazzi di non esporsi, gettandosi scriteriatamente in avanti perchè, quando si subisce gol, diventa difficile rincorrere il risultato. Ho piena consapevolezza che la mia squadra, prima o poi, al gol ci arriva sempre: l'importante, quindi, diventa non subire reti. Dopo un primo tempo in cui potevamo gestire la palla con più rapidità, siamo riusciti a cambiare il nostro atteggiamento in campo prendendo il completo sopravvento e conquistando una vittoria che abbiamo cercato con determinazione.Per quanto riguarda Corvia, un po' di panchina ha avuto benefici effetti: forse si era un po' assuefatto. Ad ogni calciatore, comunque, può capitare di imbattersi in un calo di forma nell'arco della stagione ed un po' di riposo può risultare utile a ritrovare la brillantezza. L'importante è che si sia ripreso nel momento giusto: per lui, tornare al gol era molto importante a livello personale. Se continuerà ad andare a segno in ogni gara, il posto da titolare lo conserverà di sicuro. Con gli ultimi tre successi di fila abbiamo definitivamente messo alle spalle la sconfitta subita contro il Cittadella. Quella partita va considerata solo un episodio: dopo tutto, se siamo in testa alla classifica è perchè abbiamo conseguito il maggior numero di vittorie in campionato, abbiamo realizzato il maggior numero di gol e siamo più vivi e costanti di tutti. Ora, però, dobbiamo dimenticare anche la vittoria contro il Gallipoli perchè è già il momento di pensare al prossimo difficile impegno di Empoli'.