31 maggio 2010

De Canio: 'Impresa compiuta superando tante difficoltà'

Il tecnico giallorosso De Canio non smarrisce la sua proverbiale pacatezza e la lucida capacità di analisi neppure mentre la festa per la promozione appena conquistata è in pieno svolgimento . Del resto, al suo ingresso in sala-stampa, i segni dei festeggiamenti, in campo e negli spogliatoi, sono piuttosto evidenti, dato che il tecnico giallorosso si presenta felicemente inzuppato. Reduce da un trionfale giro di campo e dall'emozionante cerimoniale con cui la Lega Calcio ha premiato il Lecce primo classificato in Serie B, mister De Canio viene accolto dagli attestati di stima dei giornalisti che, unanimemente, gli attribuiscono grandi meriti, soprattutto per aver saputo creare un gruppo vincente, malgrado le premesse non fossero delle migliori dopo la retrocessione dello scorso anno. "Vi ringrazio di cuore per le vostre parole - esordisce il tecnico giallorosso - perchè so che sono davvero sentite". Poi, l'analisi dell'impresa compiuta con i suoi ragazzi in questa stagione parte dal passato, cioè dal suo arrivo a Lecce."Sono giunto in questo club in un momento di difficoltà - ricorda mister De Canio - con la squadra che si dibatteva nel tentativo di salvarsi. Mi chiesi subito come mai una città con una provincia così vasta ed una società come questa si ritrovassero in una situazione così complicata. Proprio in quelle circostanze, ho avuto modo di apprezzare la cortesia, la passione ed il modo di essere vicini alla squadra da parte della stampa e questo mi è stato di grande aiuto. Ritengo, tuttavia, che i meriti vadano ripartiti con il giusto equilibrio perchè, se gli allenatori sono importanti, a maggior ragione lo sono i calciatori, cioè coloro che scendono in campo con le loro qualità tecniche, morali e con le loro motivazioni. Dopo l'amara retrocessione dalla serie A, bisognava ripartire, in ogni senso. La situazione era di grandissima difficoltà, con una società che intendeva intraprendere un modo di fare nuovo, molto diverso rispetto a quando la situazione finanziaria risultava più fiorente. E' stato proprio quello il momento più complicato, poichè non si poteva capire quale sarebbe stato l'esito di questi cambiamenti. C'erano giocatori che dovevano lasciare il Lecce per far rientrare quei capitali con cui poter allestire una nuova squadra, ma uno strano mercato non ha fatto rientrare nulla, o quasi. Di conseguenza, tutti quei programmi che volevamo seguire hanno subito un brusco ridimensionamento. Nel frattempo, però, c'era una stagione da preparare, malgrado una rosa composta anche da giocatori in procinto di andar via da un momento all'altro. Abbiamo svolto tutta la preparazione senza attaccanti: il primo è arrivato nella settimana del nostro esordio in Coppa Italia; il secondo, Corvia, dopo un paio di partite di campionato. Inoltre, numerosi calciatori erano sul piede di partenza e, comunque, delusi o psicologicamente segnati dalla retrocessione. Una situazione, insomma, che poteva portare il Lecce nel baratro".A questo punto, mister De Canio svela un dettaglio inedito, ma molto emblematico, sul tipo di sensazioni che si vivevano in casa giallorossa in fase di programmazione stagionale. "A dimostrazione che anche la società, in estate, avesse messo in conto anche i rischi connessi ad un campionato che si presentava con non poche incognite, il contratto che mi era stato presentato per la sottoscrizione conteneva una clausola di rescissione in caso di retrocessione. Anche la società, dunque, si rendeva conto che tutto poteva accadere, anche in senso negativo. Il calcio, del resto, è ricco di esempi di questo genere: la Reggina si è salvata all'ultima giornata, il Torino solo oggi ha superato il sesto posto ed il Brescia, ancora una volta, non riesce ad andare oltre i play-off". I piani iniziali del Lecce, dunque, erano di ben altra natura; a determinarne il cambiamento sono state le difficoltà emerse nel corso di un mercato piuttosto asfittico e condizionato dalla generale crisi economica che ha riguardato pesantemente soprattutto le società di serie B. Il tecnico giallorosso, pertanto, si è ritrovato a dover fare di necessità virtù, accantonando, in qualche modo, l'idea di un progetto che richiedeva una struttura da creare in un arco temporale più ampio e modificando, praticamente in corso d'opera, la propria strategia. "Ritrovandomi a dover cambiare le idee che avevo in mente, ho dovuto pensare in fretta ad un altro tipo di squadra e di campionato e, pur non essendo preparato a questa eventualità, ho cominciato a lavorare in questa direzione, rimodellando il nostro pensiero e riadattandoci alla nuova realtà. Così, ci siamo mossi in maniera diversa sul mercato, cercando quei ragazzi che sono giunti qui mettendosi in gioco, con le loro motivazioni, e cercando di formare una squadra che, pian piano, ci ha portati fin qui, mossa dalla voglia di emergere e di stupire". A qualche giornalista, il trionfale giro di campo di De Canio ha riportato alla mente quello di Mourinho al Bernabeu di Madrid, rivelatosi, di fatto, un commiato dai tifosi nerazzurri. Ma il tecnico giallorosso, senza giri di parole, fa capire che si è trattato semplicemente di un modo di festeggiare con i propri tifosi la conquista di un importantissimo traguardo."Il mio futuro - scandisce De Canio - è a Lecce. Al 100%. Mi ritengo una persona seria, che sa mantenere fede agli accordi. Quando mi sono reso conto di non essere gradito ad una società, se mancava sintonia, non ho mai avuto difficoltà a togliere il disturbo. Mi è già successo, in passato, di abbandonare l'incarico, ma l'ho fatto restando a casa, non certo per approdare in un'altra società. Tutto ciò è passato sotto silenzio. Ricordo che a Napoli ho strappato un contratto biennale miliardario, preferendo rimanere senza panchina piuttosto che partecipare a quel fallimento. Tra me ed il Lecce, dunque, non ci sono problemi o discrasie: la società, non il sottoscritto, ha deciso di privarsi di una figura come quella del direttore sportivo per rendere più snello il rapporto tra parte tecnica e parte economica di questo club. Le operazioni di mercato vengono condotte dalla società, nella figura dell'amministratore delegato Fenucci: siamo un gruppo che lavora in questo modo e ritengo che ci siano le condizioni per proseguire lungo questa strada. Sarà la società, come sempre, a fare le proprie valutazioni ed a fornire le sue indicazioni, tenendo conto delle risorse a disposizione: il sottoscritto agirà di conseguenza". Infine, dopo aver ringraziato l'intero stadio per l'autentica ovazione ricevuta da parte del pubblico durante il suo giro di campo, il tecnico giallorosso ha una dedica speciale per l'importante traguardo raggiunto: "Questa promozione intendo dedicarla soprattutto al Presidente. Se lo merita davvero'.

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